Per raccontare da dove nasce l’idea della nostra azienda agricola, bisogna andare a ritroso nel tempo e fermarsi al 1850.
In quegli anni, infatti, i miei antenati già si dedicavano alla produzione e alla vendita dell’olio, grazie anche ad un piccolo frantoio di loro proprietà. Gli uliveti erano sparsi tra le colline dell’entroterra ligure, si trovavano nell’alta Valle Arroscia, nel comune di Ranzo e nell’alta Val Lerrone, più precisamente nel comune di Casanova Lerrone.
Sfortunatamente il frantoio andò perduto a causa dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nei primi anni del Novecento, insieme ai numerosi ulivi, la famiglia iniziò a coltivare per uso personale una piccola vigna nei pressi di Ranzo, si trattava di un vitigno autoctono: il Pigato, che col tempo è diventato uno dei vini simbolo del ponente ligure.
Grazie alla fertilità della terra e all’escursione termica notturna che giovava ai frutti, la produzione spesso eccedeva e così la famiglia iniziò a vendere anche il vino, trovandovi in esso una soddisfacente integrazione al reddito familiare.
Nel 2012 ho deciso di continuare questa tradizione familiare, prolungatasi nel tempo e di dare vita ad un’azienda agricola che si fondasse sulle procedure agricole del passato, ma che mantenesse allo stesso tempo uno sguardo al presente, alle nuove tecnologie e all’innovazione.
Produco olio extravergine di sole olive taggiasche spremute a freddo, unicamente tramite procedimenti meccanici.
Le tre tipologie di vini prodotti possiedono la Denominazione di Origine Controllata, ho deciso tramite i loro nomi, rigorosamente in dialetto ligure, di ricordare le persone a cui sono appartenuti i vitigni (Cerrè, mio nonno; Nini, mia zia) e quindi da dove tutto questo ha avuto inizio.
Al momento, l’intera produzione viticola si sta convertendo al biologico, la cui certificazione sarà disponibile sul prodotto, come secondo legge, tra tre anni.